Tra tutte le terre occupate dai vichinghi, nessun posto è come Berk. Gli abitanti di quest’isola devono darsi da fare più degli altri, perché sono costantemente presi di mira da draghi di diverso genere, i quali rubano periodicamente il loro cibo e per farlo incendiano spesso e volentieri le loro abitazioni. Nel corso dei secoli sono morte centinaia di persone per via di questi attacchi, ma al tempo stesso sono stati uccisi migliaia di draghi. Merito anche di guerrieri forti e coraggiosi come Stoik l’immenso (Gerard Butler), il capo del suo villaggio che deve anche lottare per due, perché suo figlio Hiccup (Mason Thames) sembra la classica mela caduta molto lontana dall’albero, del tutto incapace di uccidere qualsiasi drago. Questo ragazzo sarà pure imbranato, ma perlomeno è determinato, continuando così a provarci, e proprio grazie a una sua invenzione riesce segretamente a catturare una Furia Buia, il drago più misterioso di tutti. Un’azione che potrebbe dargli gloria e onore, ma che inizialmente tiene per sé: forse i draghi non sono quello che sembrano e magari è meglio cavalcarli che ucciderli…

Dopo aver prodotto ben 49 lungometraggi d’animazione (di cui l’ultimo Dog Man, leggi qui la nostra recensione) la Dreamworks ha rilasciato per la prima volta nella sua storia un remake live-action cinematografico di uno dei suoi “classici”, iniziando dunque a seguire l’esempio della sua grande rivale, la Disney. Un esperimento iniziato proprio con uno dei titoli non solo più adatti a questo genere di “trasformazione” (per il semplice fatto che ci sono appunto degli esseri umani nella storia: farne uno su Z la formica non avrebbe minimamente senso, solo per fare un esempio), ma anche di maggior successo di questa casa di produzione.
Dragon Trainer è una delle saghe animate più amate degli ultimi quindici anni: basti pensare che dal 2010 in poi abbiamo avuto tre capitoli cinematografici, oltre a diversi cortometraggi e più di una serie televisiva, senza dimenticare che per ben tre volte si è giocata la statuetta come miglior film d’animazione in occasione dei passati premi Oscar. Tutti ingredienti che fanno pensare a un successo scontato al botteghino anche per questa nuova versione, senza contare che i trailer ci avevano già anticipato un’ottima CGI su Sdentato e sugli altri draghi, in modo da far invogliare ancor di più lo spettatore di lunga data ad andare al cinema a vederlo.

Dopo la visione in anteprima stampa non possiamo far altro che confermare quest’ultima cosa: gli effetti visivi di Dragon Trainer 2025 sono davvero buoni, e la sceneggiatura e la regia lo sono ancor di più. Nessuna scena importante è stata cancellata, senza dimenticare che molti dialoghi sono pressoché identici a quelli di tre lustri fa. Siamo dunque di fronte a un vero rifacimento shot-to-shot, anche più di Lilo & Stitch 2025 (leggi qui la nostra recensione), capace di far emozionare in maniera sincera lo spettatore soprattutto nella parte finale, con scene d’azione adrenaliniche e commoventi. Un ottimo lavoro che poteva essere eccezionale se si fosse data più importanza al casting.

Purtroppo ormai è palese che il cinema anglosassone, per motivi puramente politici, è in grado di rispettare l’iconografia dei personaggi solo quando mette in scena storie con ambientazione non europoide, e così in Dragon Trainer sono ben pochi gli attori che possiedono il physique du rôle in grado di richiamare la loro controparte animata in versione live-action. In questa categoria ci rientrano, oltre a diverse comparse e personaggi secondari, sicuramente Gerard Butler (che è anche il doppiatore di Stoick nella versione animata), Mason Thames (Hiccup), Nick Frost (Skaracchio Ruttans), Harry Trevaldwyn (Testaditufo Thorston) e Gabriel Howell (Moccicoso Jorgenson).
Dopo essere stato proiettato in via del tutto speciale lo scorso 8 giugno, Dragon Trainer è al cinema da venerdì 13 giugno 2025, distribuito da Universal Pictures.
VALERIO BRANDI