Home Film Elio: la recensione

Elio: la recensione

by Redazione

“Oh, extraterrestre, portami via.

Voglio una stella che sia tutta mia.

Extraterrestre, vienimi a cercare.

Voglio un pianeta su cui ricominciare”

Così cantava Eugenio Finardi nel 1978. Extraterrestre è una canzone che riassume perfettamente la storia di Elio, il protagonista del nuovo film della Disney-Pixar al cinema in Italia da mercoledì 18 giugno 2025.

Il piccolo Elio.

Questo bambino si ritrova in una situazione alla Bogus – L’amico immaginario, o alla Lilo & Stitch per restare in casa Disney (leggi qui la nostra recensione del remake live-action). Ha perso di recente i genitori e l’unico parente che può pensare a lui è sua zia Olga, con cui non riesce proprio ad andare d’accordo. I motivi sono i soliti: Olga si è ritrovata improvvisamente in questa difficile situazione, che nel suo caso è ancor più complicata a causa del suo lavoro a tempo pieno. Inoltre, Elio è un tipo parecchio introverso che non riesce ad avere amici tra i suoi coetanei e per via delle sue particolari passioni fantascientifiche, purtroppo viene continuamente bullizzato da quest’ultimi. Ha bisogno più che mai non solo di un vero amico, ma proprio di cambiare completamente vita: per questo spera che prima o poi un extraterrestre lo venga a prendere per portarlo lontano dalla Terra che sembra creargli solo problemi. La stella dei desideri accontenta pure lui… ma come sarà questa nuova vita tra le stelle?

Zia Olga.

Torna nel mondo della Pixar una nuova storia di Domee Shi, la giovane regista canadese che aveva già parlato bene in passato attraverso i suoi lavori (il corto Bao e il lungometraggio Red) del delicato tema della genitorialità. Dei problemi di Elio con zia Olga abbiamo già dato un accenno nella sinossi, ma non è il solo protagonista di questa storia ad averne di simili. Già dalle prime locandine abbiamo scoperto che insieme a lui ci sarà un “vermone” (è sempre bello citare Tremors) alieno di nome Glordon, l’esatto opposto di suo padre, il terribile e guerrafondaio Lord Grigon. Una differenza di carattere e ambizioni che hanno sempre pesato sulla vita del piccolo Glordon, perché appunto il padre in più di un’occasione non ha fatto altro che enfatizzare tutto questo di fronte a lui, rendendo così suo figlio insoddisfatto, passivo ed insicuro.

Il minaccioso Lord Grigon.

Elio è dunque un film formativo per i genitori e i tutori, ma di certo non denigratorio nei loro confronti. Perché puoi anche essere uno sterminatore di galassie, ma rimani comunque un familiare e la maggior parte di quest’ultimi ti vogliono, nonostante le aspettative mancate, sempre bene. Anche se ti sono sempre sembrati come degli estranei, spesso e volentieri non è vero: loro ti conoscono (e sanno riconoscerti tra tutti) davvero.

Tutto questo anche per dirvi di portare i fazzoletti al cinema. Perché Elio è l’ennesimo film della Disney che vi regalerà diversi momenti di commozione, e non solo. Ci sarà anche tempo e modo di farsi delle belle e salutari risate, senza dimenticare che questo lungometraggio animato tutto 3D (perché sì, lo abbiamo visto con gli occhialini, come per i film di Avatar) è un vero regalo per ogni amante della cultura pop fantascientifica.

Guerre stellari, E.T. l’extra-terrestre, Terminator, Visitors, Incontri ravvicinato del terzo tipo, Lightyear (leggi qui la nostra recensione), Alien e tanti altri che magari si riusciranno a cogliere solo dopo una seconda visione: tutti questi rimandi sono presenti sia visivamente che attraverso dialoghi o canzoni di sottofondo (anche in questo film Pixar i personaggi non cantano).

Elio e il suo nuovo amico Glordon.

Per quel che riguarda il doppiaggio italiano, quello di Elio sarebbe stato davvero stellare se si fosse optato per una delle voci professioniste di Zoe Saldaña, perché Alessandra Mastronardi era alla prima esperienza al leggio per un film d’animazione e qualche imperfezione sul personaggio della zia Olga, soprattutto nella parte iniziale si è fatta sentire. Totale esordio al leggio invece per il cantante Lucio Corsi, a cui è stato affidato il “roccioso” ambasciatore Tegmen. La sua parte è molto piccola e l’interpretazione è molto caratterizzata, quindi si amalgama bene con il resto del cast composto da soli professionisti, su cui primeggia senza ombra di dubbio Adriano Giannini. Dopo due Joker, ma anche importanti personaggi dal mondo dell’animazione come Metro Man (Megamind) e Mandrake (Epic – Il mondo segreto), ecco un’altra caratterizzazione da incorniciare: il suo vocione per il temibile, ma grigio, Lord Grigon si è rivelato dunque perfetto. Molto particolare e simpatica anche la caratterizzazione di Massimiliano Alto sull’ambasciatore Helix, mentre la scelta Fabrizio Manfredi sull’appassionato di fantascienza Gunther Melmac non può non far tornare alla mente dell’appassionato una serie animata capolavoro come Futurama.

In Elio, comunque, i protagonisti sono i bambini, umani o alieni che siano, e quindi gran parte del merito del successo italiano di questo film andrà dato ad Andrea Fratoni (Elio), Alexander Gusev (Glordon), Davide Doviziani (Caleb) e Ciro Clarizio (Bryce). Completano il cast principale di questa nuova direzione di Massimiliano Manfredi (con i dialoghi di Roberto Morville e l’assistenza di Sara Sorrentino) Monica Volpe (Ambasciatrice Mira), Elena Perino (Ooooo), Gaia Bolognesi (Ambasciatrice Questa), Micaela Incitti (Ambasciatrice Auva), Ilaria Stagni (Ambasciatrice Turais) e Neri Marcorè (Manuale universale dell’utente).

VALERIO BRANDI

You may also like

Leave a Comment

* By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More